Dieci anni dopo

Susanna Giaccai, Dieci anni dopo
in “Studi e testimonianze offerti a Luigi Crocetti”, Bibliografica, 2004

 

Difficile è intervenire con un piccolo testo; nell’altalena tra scrivere e non scrivere mi sono tornati alla mente tue titoletti “Cara Susanna, Caro Luigi”. Questo è il titolo fuso di uno scambio di opinioni avvenuto tra me e Crocetti su “Biblioteche Oggi” nel 1993. Su “Biblioteche oggi” Roberto Maini aveva intervistato alcuni bibliotecari sul tema ‘Crisi economica e biblioteche’, ed in quell’occasione io avevo detto, e correttamente Maini aveva trascritto, “Smettiamo di baloccarci con la catalogazione” Luigi aveva replicato con il suo consueto tono lieve ma puntuale che senza un corretto catalogo non si fa un buon servizio agli utenti; io avevo risposto che il responsabile di una biblioteca pubblica deve dare priorità al servizio agli utenti: deve puntare a aprire il più possibile la sua biblioteca (36 ore la settimana per 12 mesi l’anno), popolarla di lettori , riempire gli scaffali aperti di novità. Sono passati 10 anni, io non ho cambiato idea e neanche lui ma entrambi abbiamo cambiato lavoro e per un curioso destino ci siamo ritrovati insieme a rilanciare la Biblioteca beni librari che adesso stende i suoi servizi, attraverso il filo di Internet, verso moltissimi bibliotecarie e bibliotecari italiani.
Sono passati 26 anni da quando l’ho conosciuto nella primavera del 1977; entrata nella sala dove si svolgeva la prova orale del concorso per Direttore della biblioteca comunale di Bagno a Ripoli, mi sono trovata di fronte, tra gli altri, un signore gentile che mi ha fatto una domanda intelligente. Solo dopo diversi mesi ho scoperto, al Congresso AIB che si tenne quell’anno ad Arezzo, chi era. Aver vinto il concorso era una bella soddisfazione, ma essere stata approvata da Crocetti lo era ancora di più. Poi è seguito il piacere di un’amicizia, gli incontri ai congressi AIB, alle Stelline, ai convegni e soprattutto l’ascolto dei suoi interventi lievi ma sempre puntuali e stimolanti. Bene Luigi, c’è ancora molto da lavorare per le biblioteche italiane!

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